Count Giacomo Leopardi

29 June 1798 – 14 June 1837 / Rencanati

The Infinite

This solitary hill has always been dear to me
And this hedge, which prevents me from seeing most of
The endless horizon.
But when I sit and gaze, I imagine, in my thoughts
Endless spaces beyond the hedge,
An all encompassing silence and a deeply profound quiet,
To the point that my heart is almost overwhelmed.
And when I hear the wind rustling through the trees
I compare its voice to the infinite silence.
And eternity occurs to me, and all the ages past,
And the present time, and its sound.
Amidst this immensity my thought drowns:
And to founder in this sea is sweet to me.

L'infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E questa siepe che da tanta parte
De'l ultimo orrizonte il guarde esclude.
Ma sedendo e mirando interminati
Spazi di la da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete,
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando; e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e'l suon di lei. Cosi tra questa
Immensita s'annega il pensier mio:
E'l naufragar m'e dolce in questo mare.
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